Fabretti, compie 60 anni

Nata nel mercato dei ricambi auto nel 1954 in un piccolo negozio a Mestre, dove il fondatore Roberto Fabretti vende motociclette Maserati e lubrificanti Veedol, l’omonima azienda nel tempo si sviluppa in altre sedi, sempre a Mestre, e si concentra sui ricambi elettrici e i lubrificanti. Una tappa importante nel 1981: a partire da questa data i figli Carlo e Giulio prendono le redini dell’azienda ampliandola ulteriormente fino al trasferimento, nel 1992, nell’attuale struttura di Marghera (Venezia) di oltre 800 mq. Nel 1993, oltre ai ricambi elettrici viene inserita la linea climatizzazione auto, nel 1997 la divisione ricambi auto meccanica e nel 2001 quella di carrozzeria. “Ricambi elettrici, meccanici, climatizzazione, accessori e attrezzature. Ma non solo: offriamo, attraverso selezionati collaboratori esterni, anche un servizio di rettifiche e lavorazioni meccaniche. Dal 2003 inoltre, aderendo al progetto Rhiag autofficine ‘a posto’ per l’area di Venezia e terraferma entriamo a fare parte, con i nostri migliori clienti, di un network che vuole soddisfare appieno le esigenze dall’automobilista moderno”. È quanto dichiara Giulio Fabretti, amministratore delegato, che insieme al fratello Carlo, direttore commerciale, illustra strategie, progetti e dinamiche in corso di una realtà in espansione che conta oggi complessivamente 18 addetti e registra un fatturato di oltre 4 milioni di euro.

Scelte ponderate
“Nel 2006 abbiamo deciso di ridimensionare la divisione carrozzeria. Il nostro fatturato relativo a questo comparto si attestava intorno ai 2 milioni di euro. Tuttavia, le valutazioni di mercato ci indicavano un diverso percorso. Oggi rappresenta solo il 7% circa del fatturato complessivo. Una scelta lungimirante, che ha consentito di indirizzare in altri ambiti i nostri investimenti. Nel 2008 abbiamo inserito in gamma gli pneumatici e nel 2010 la parte motore e accessori per la nautica. Nel gennaio 2013 l’apertura della prima filiale a Mirano di circa 300 mq con quattro addetti. Un successo oltre le aspettative e uno stimolo allo sviluppo ulteriore delle attività”. E i progetti continuano. “Contiamo di aprire una seconda filiale entro l’anno. Una buona occasione per festeggiare i 60 anni di attività. Inoltre, abbiamo già individuato la location per una successiva – quindi terza – filiale”. Chiara la strategia: diverse strutture che gravitano intorno alla sede principale e distanti da questa non oltre una ventina di chilometri. Un presidio del territorio studiato per offrire alla clientela, in totale 300 le officine seguite costantemente, un servizio mirato ed efficiente. “In questo contesto, di mare e di terra, con alcune province caratterizzate dalla presenza di ricambisti medi e altre da aziende con attività importanti, tale formula si è rivelata vincente. I risultati sono già visibili”. Continua Fabretti: “I codici complessivi a magazzino, nella sede principale, sono 24.000 (prevalentemente relativi al comparto meccanico, in misura minore elettrico), mentre la filiale di Mirano e le altre in via di realizzazione e sviluppo avranno lo stesso numero di codici, circa 12.000 per filiale”.

Valori riconosciuti
Correttezza e investimento sul capitale umano sono i valori su cui Fabretti da sempre ha puntato per crescere. “Trasparenza nei confronti del fornitore e dell’officina. Sono a diversi livelli della filiera i nostri interlocutori”, sottolineano i fratelli Fabretti. Principi che si traducono in rispetto dei tempi di pagamento, degli accordi commerciali presi e di fatturato. Includendo, certamente, anche la copertura di gamma per l’area servita. “Nei confronti degli autoriparatori è indispensabile garantire il migliore servizio attraverso consegna celere – due/tre mediamente al giorno per i clienti attivi – e presenza attiva tutto l’anno. Altrettanto importante è la scelta del capitale umano su cui si dovrà puntare sempre, perché rappresenta la reale interfaccia con il mercato”. Giulio Fabretti non manca di citare la gestione amministrativa. “Se le aziende vengono gestite in modo corretto e scrupoloso, difficilmente ci saranno sorprese. Occorre, quindi, mettere al bando l’improvvisazione. In questo comparto, all’interno del quale opero dall’età di 20 anni, le trasformazioni sono state molte. Oggi, a differenza di prima, non occorre più conoscere a memoria i codici. Le nuove tecnologie hanno accelerato e reso più semplici alcuni processi interni. Il salto necessario è un approccio più manageriale e razionale alla gestione d’impresa. Una maggiore conoscenza del contesto in cui si opera, dei clienti e dei consumatori finali, affinché si possano attuare scelte e piani di intervento puntuali e realmente corrispondenti alle esigenze del mercato e delle sue potenzialità intrinseche in un’ottica di sviluppo per gli attori in campo”. Continua Fabretti: “Non sono mancati gli investimenti in tecnologie e servizi interni. Nel 2010 abbiamo attivato un gestionale, Mistral, che ha consentito di razionalizzare ulteriormente alcuni processi. Il nuovo magazzino di Mirano, poi, è altamente informatizzato, consentendo un accesso veloce al sistema e la mappatura di ogni articolo”. Meno successo, invece, per le vendite online verso il consumatore. “Per oltre un anno abbiamo testato questo canale: abbiamo attivato uno store su e-bay ma le vendite non sono decollate malgrado un’alta affluenza al sito. Si tratta di un progetto per il momento accantonato che mette peraltro in evidenze la peculiarità di una clientela, in questo territorio, che privilegia il contatto diretto. Stiamo, inoltre, mettendo a punto il restyling del sito aziendale e contiamo di partire con l’e-commerce, orientato all’officina, entro il 2015. Si tratta, ancora una volta, di una scommessa aperta”.

Fidelizzazione e formazione
Fare crescere il mercato significa formare per rendere tutti più preparati a più livelli. Attiva da sempre in termini di formazione interna ed esterna, Fabretti organizza nel corso dell’anno diversi incontri. “Oltre alla formazione più tecnica e tecnologica per i nostri magazzinieri cerchiamo di avvicinare personale interno a temi di più ampio respiro, quali marketing e rapporto con il cliente. Non mancano poi incontri organizzati da noi e rivolti alle nostre migliori officine. Si tratta di due o tre appuntamenti formativi – di livello base e medio – su temi tecnici per l’autoriparatore. Infine, incontri più generici ma altrettanto importanti i cui temi riguardano il mercato dei ricambi in generale”. Un mercato, secondo i fratelli Fabretti, che nei prossimi cinque anni non subirà grandi oscillazioni. Rispetto al quale, però, è evidente già un trend che occorre considerare. Il calo delle vendite di nuove autovetture inevitabilmente stimola lo sviluppo del ricambio. Il grande lavoro è, dunque, la riparazione, andranno riorganizzati i magazzini tenendo conto dello spostamento del mercato dai prodotti di fast moving verso quelli idonei a riparazioni più complesse. Un’occasione per mettere in luce anche il valore professionale del meccanico e qualificare la manodopera.

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